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L’arte della fotografia dalla nascita alle ultime reflex digitali

All'inizio del diciannovesimo secolo il ceramista inglese Thomas Wedgwood fu fra i pionieri della macchina fotografica. Il suo studio sui nitrati d'argento portò alle prime rudimentali foto, queste però non rimanevano stabili e perdevano in maniera rapida il contrasto se esposte a luce naturale. Una tecnica vera e propria venne sviluppata solo trent'anni dopo, tramite l'esposizione delle pellicole a vapori di mercurio. Prima venivano immerse in una soluzione salina, molto forte, che fissava anche se debolmente l'immagine. Nel 1839 venne pubblicata sul un quotidiano francese la scoperta di una tecnica in grado di dipingere con la luce. In seguito, il chimico Louis Daguerre iniziò a costruire delle embrionali camere oscure, in legno e con delle lenti acromatiche. I prezzi di queste prime macchine erano molto elevati, attorno a 400 franchi e il risultato non sempre era soddisfacente. Le macchine avevano una lunghezza focale di 40,6 cm e una luminosità di f/16.

La prima espansione della fotografia

Qualche anno più tardi Joseph Petzval, famoso inventore slovacco, iniziò a produrre per un'azienda tedesca degli obiettivi con una luminosità di f/3.6. Aumentò inoltre la sensibilità della lastra dagherrotipi, tramite vapori di bromo e cloro. Questo permise esposizioni di appena trenta secondi. Con l'aggiunta del cloruro d'oro divenne possibile aumentare il contrasto generale delle stampe.

Talbot, inventore inglese, portò una prima rivoluzione nel mondo della fotografia. Notò che era possibile sviluppare la fotografia anche senza l'azione della luce, sostanzialmente la tecnica dei negativi e positivi. Questo lo portò a creare il primo album fotografico con al suo interno ben ventiquattro fotografie.

Frederick Scott Archer, uno dei primi fotografi moderni, potenziò questo tipo di tecnica e permise di sostituire tutte le precedenti. Tramite un particolare tipo di applicazione della lastra umida fu possibile l'espansione della fotografia. La moda del momento erano i ritratti realizzati con questa tecnica per cui l'espansione fu esponenziale. Questa macchina era formata da quattro obiettivi la quale stampava otto immagini nel formato 10×6 cm.

A questo punto si produssero sempre più lenti e apparecchi sempre più avanzati per sopperire ai bisogni dei clienti. A fine Ottocento vennero fondate le aziende più importanti del settore come Kodak e Leica. Le quale diedero il via all'industrializzazione dei processi di fabbricazione. Questo permise alle fotocamere di arrivare ad ottimi livelli. Solo dopo gli anni Sessanta dello scorso secolo però le fotocamere divennero un bene per tutti, prima se ne servivano solo i professionisti. Ad oggi la fotografia è sempre più digitalizzata e semplice da utilizzare. Molti artisti però preferiscono ancora macchine antiche per l'effetto che riuscivano ad imprimere sulla pellicola, irrealizzabile con una fotocamera digitale. Con il costo elevato delle nuove fotocamere digitali professionali, è nato anche il mercato del noleggio di obiettivi per fotocamere e del corpo macchina stesso. Molti artisti preferiscono in questo modo prima provare l’attrezzatura e trovare quella più adatta alle loro esigenza, prima di investire soldi nell’acquisto della stessa attrezzatura.